venerdì 28 maggio 2010

Coast to Coast Story




The end (Courtesy Terranova)

Fermarsi dove capita e dormire in motel. Per il più classico dei viaggi, il bagaglio è ultra light: parka di nylon, t-shirt, camicie in cotone, pantaloni cargo e shorts in denim. Tutto molto easy e a piccoli prezzi.
Buon weekend a tutte!!!!!

giovedì 27 maggio 2010

Montecarlo in vetrina

Ciao a tutti, sono a Montecarlo per una mini vacanza di due giorni. Una toccata e fuga che mi sta facendo venire voglia di prenotare una lunga vacanza in Costa Azzurra - chissà se ci riuscirò!!!. A Monaco si respira un’aria particolare e te ne accorgi subito: tutto qui è esagerato. Una foresta di grattacieli che sfida il cielo azzurro, duecento banche, le automobili e le barche più lussuose d’Europa. Per coglierne il sapore, bisogna attraversare la Volta dell’Orologio, cioè l’ingresso del Casinò più famoso del mondo. Tra gli stucchi, i velluti, e i lampadari luccicanti, dandy, femmes fatales come la Belle Otero, miliardari come Onassis, magnati ed emiri si sono giocati fortune. Ma a Montecarlo bisogna sicuramente girovagare per negozi; è proprio lì che si aggirano ragazze e signore, da 20 ai 60 e over, praticamente perfette (con l’aiuto della chirurgia o meno), che giocano con la moda senza badare a spese. Vi devo però confessare che il negozio più frequentato del pricipato resta comunque Zara! Confortante, vero? Forse dopo la crisi della Grecia e la finanziaria del nostro governo, anche i ricchi piangono, ma solo un pochino. Scherzi a parte, fatevi un giro virtuale per le vetrine del bel principato... 






Sagraeti
Sagraeti
Sagraeti


comtesse du barry
comtesse du barry




herméshermés
hermés
lalique
lalique
lanvin
sonia rykiel

celine
chopard



martedì 25 maggio 2010

Il ballo di Dior




Se state progettando una vacanza in Francia e vi piace l'haute couture, non dimenticate di inserire una tappa a Granville, in Normandia. Non c'é bisogno di invito, infatti, per partecipare a “Le Grand Bal Dior”, un evento da sogno che vi farà rivivere un'epoca di eccessi, fasti, stoffe, tulle, sete e chiffon che oggi sembra lontanissima. In scena gli abiti dei balli in maschera, rito prediletto da miliardari e aristocratici degli anni '50. La mostra è un omaggio al couturier francese e alle sue creazioni pensate per le memorabili feste del secondo dopoguerra a cui egli stesso prese parte. Dal Kings and Queens Ball del 1949, cui partecipò mascherato da "Re degli Animali", o il Masks and Dominos Ball che si tenne a Palazzo Labia a Venezia nel 1956, fino ad arrivare ai "nuovi balli" ancora oggi organizzati da Maison Dior, come il Bal des Artistes voluto da John Galliano nel 2007 per celebrare il 60esimo anniversario della maison.


Musée et Jardin Christian Dior Rue d'Estouteville 
50400 GRANVILLE 
+330233614821 


lunedì 24 maggio 2010

Voglia di azzurro








john rocha, pe 2010

marc jacobs pe 2010

maurizio pecoraro pe 2010

laura biagiotti pe 2010




Come si fa a non avere voglia di azzurro baby? L’azzurro che ho in mente è una tonalità davvero zuccherina e golosa e leziosamente confettosa. Credo che abbiate capito a cosa mi riferisco. Questo colore romantico e femminile strizza l'occhio ad ambientazioni che ricordano tanto i film americani degli anni ’60, quelli con l’happy ending assicurato, per intenderci. E, meraviglia... fluttua anche su abiti concettuali ricchi di plissé e ruches. Vestiamoci d'azzurro per propiziare l'estate finalmente sbocciata!!!

venerdì 21 maggio 2010

Il favoloso mondo di Andrea

 Il suo diario inizia così: " Giovedì 14 Giugno . Mi sveglio a Brooklin e prendo l'aereo delle 7.00 a.m dal JFK all'aeroporto di Ontario . Poi guido un'ora a nord di Los Angeles per andare a prendere Poppy , e altre due ore verso est fino all'A-Z West , vicino al Joshua Tree National Park"

A-Z west è un immenso studio-laboratorio, su un terreno di cinque acri lungo la motorway 62 che conduce a Los Angeles, tra la base militare di 29 Palmas e la Yucca Valley . Un laboratorio per sperimentare e far nascere nuove idee, al cui interno sono contenuti e riuniti gli opposti caratteristici dello stile artistico della Zittell. L'A-Zinfatti, si trova in una zona dove d'estate la temperatura raggiunge tranquillamente i 50 gradi e l'acqua bisogna farsela portare con le autobotti , mentre il metallo diventa incandescente 


"La mia arte rappresenta l'aspirazione a sfuggire a regole e convenzioni per inventare un proprio modo di vivere "




" Ho pensato i miei abiti come abiti che liberino dalla schiavitù di cambiare vestito ogni giorno, ma al tempo stesso abbiano disegno e identità inconfondibili " .




Costruire un mondo su misura, lontano dalla civiltà e dai ritmi frenetici delle metropoli, sfidando ogni giorno le forze della natura: questo è l’obiettivo di Andrea Zittel. Americana, classe 1965, una delle figure più interessanti dell'arte contemporanea internazionale, come testimoniano le numerose rassegne e meeting ai quali ha partecipato in questi anni: la Biennale di Venezia, Documenta, Biennale del Whitney Museum e recente protagonista di una grande mostra personale allo Schaulager di Basilea. Potrete ammirare le sue opere in una rassegna intitolata Between Art and Life, a Firenze dal 18.06.10 al 16.07.10 in occasione di Pitti Immagine (Palazzo Pitti, Galleria del Costume-Sale della Meridiana). La mostra propone una selezione di oltre 80 opere dell’artista, di cui due realizzate per questa occasione: dai wagon station ai sistemi e le capsule abitative per situazioni estreme come il deserto, abiti uniforms, gouaches e dipinti su tavola, tappeti e arazzi. Il percorso di Andrea Zittel – che si firma A-Z Administrative Service Zittel, brand autoriale e insieme spersonalizzato, manifesto della sua concezione del pensare e produrre arte  – si è svolto originariamente in California, dove è nata e ha compiuto i primi studi, poi a Brooklyn e infine nuovamente in California, dove si è stabilita con il figlio nel deserto di Joshua Tree.
Qui ora la Zittel prosegue la sua ricerca artistica applicata al quotidiano: i materiali, i limiti e i significati degli spazi abitativi, degli abiti e degli oggetti domestici, la resistenza del corpo in situazioni dove il tempo non è misurabile, le procedure in base alle quali definiamo e valutiamo le qualità. L'arte diventa così immagine dell'autore dell'opera, ma allo stesso istante acquista vita propria nella relazione quotidiana di eros-thanatos con il mondo che la circonda, con quel mondo che tende a relegare in un ambito solo " estetico " l'arte e le sue forme. L'opera non rimane solo come opera bella esteticamente, ma comunica anche a livello interiore la possibilità di pensare e poi di agire concretamente in modo alternativo, nella quotidianità.